Le radici storiche del Tartufo Bianco si perdono nella storia del tempo..
Dagli antichi romani ed ateniesi fino al buio del medioevo dove veniva considerato cibo demoniaco…si arriva ai tempi di Camillo Benso, Conte di Cavour che lo utilizzava saggiamente nei menu per i diplomatici..senza dimenticare colui che per tutti rese noto al grande pubblico il Tartufo bianco ovvero Giacomo Morra.
La sua opera divulgativa ha reso celebre il tartufo anche a chi non ne era a conoscenza rendendo Alba la città per eccellenza del Tartufo, anche se la realtà dice che sia in Toscana e sul versante dell’appenino tosco-emilano piuttosto che sull’appenino umbro-marchigiano dove la città piu’ conosciuta per i tartufi è Acqualagna.
Vi sono tracce di Tartufo Bianco anche in regioni come Lombardia, le zone dell’Istria e la Calabria.
il Tuber Magnatum conosciuto come Tartufo Bianco non è altro che un Fungo simbionte, ipogeo, cresce interrato alle profondità che possono andare da pochi cm. fino a oltre il metro in associazione con latifoglie (Pioppi, Tigli, Querce ecc.) in terreni argillosi, spesso lungo corsi d’acqua, a fine estate-autunno-inverno.
il Tartufo cresce in terreni marnosi-calcarei, dove sono presenti le piante di faggio, nocciolo, cerro, rovere, roverella, pioppo, carpino, salice o tiglio.
Ha un aspetto all’interno marmorizzato e e con l’età assume colorazione a macchie rossastre su fondo grigi, speciale menzione vanno alle striature rosse poichè sono sinonimo solitamente che siano stati trovati sotto le radici di un tiglio e che sprigionino un odore particolare ed intenso.
All’olfatto ha un odore molto intenso con toni che ricordano i gas metano piuttosto che il formaggio fermentato.
Il Tartufo qui da Noi è una tradizione perchè ci teniamo a fare le cose fatte bene, come un tempo, è sempre disponibile durante tutto l’anno in base alla sua stagionalità, dal Nero estivo fino Bianco pregiato.